12 enne si lancia dal balcone. A scuola dicevano: sei una cicciona - 12 Novembre 2013

«Dicono che sono una cicciona, non ce la faccio più a subire gli insulti dei compagni, addio», avrebbe scritto su un foglio lasciato in camera prima di lanciarsi. Poche righe in cui avrebbe tentato di spiegare il suo gesto e avrebbe salutato per l'ultima volta i suoi cari. Ma l'altezza non è stata sufficiente per ucciderla e quando è arrivata in ospedale le condizioni della ragazzina erano già ritenute non gravi. 
I carabinieri della compagnia di Corsico che si sono occupati del caso hanno cercato di mantenere il massimo riserbo sulla vicenda, ma sono comunque emerse chiaramente le cause della crisi profonda della 12enne. Sfottò continui per il suo sovrappeso, per il pessimo rendimento scolastico, per quella timidezza che l'ha resa più fragile di altre. Una routine di offese che nelle ultime settimane – pare – fosse degenerata in una escalation insopportabile, al punto da spingerla a salire sul davanzale. Gli investigatori dovranno ora chiarire se tutto ciò accadeva sul serio, e soprattutto se tra i compagni e i conoscenti che la tormentavano ci sia qualcuno che si è spinto oltre, inducendola magari a farla finita. Del resto, non sarebbe la prima volta che le parole eccessive di un adolescente costano la vita a un coetaneo.

Fonte: Leggo.it

Ancora una volta la cronaca ci mostra quanto siano pesanti le parole, soprattuttoquelle dei coetanei, per i ragazze e le ragazzi che sfogano questa vulnerabilità nel rapporto con il cibo. Non sappiamo se questa 12enne avesse un Disturbo del Comportamento Alimentare, ma di certo il suo disagio, il suo modo di rinunciare al proprio senso di valore e di dignità personale per via del giudizio degli altri, costituisce uno spaccato, una breccia nella psicologia delle persone affette da tali disturbi. Non è il sovrappeso o l'obesità in questo caso ad essere il problema, ma il peso che questa rotondità assume nel rapporto con gli altri e con se stessi. E' un dato certo che i ragazzi obesi sono più esposti ad episodi di bullismo e ognuno di noi, quando andava a scuola, avrà di certo sentito commenti o risate beffarbe verso persone particolarmente in carne. Eppure per quanto si faccia molto nelle scuole in termini di educazione alimentare e prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare, il disagio psicologico ed emotivo delle persone a rischio DCA o obesità, non interessa nessuno. Ma è proprio lì la chiave. Dovremmo sempre ricordare che il livello di sovrappeso è il termometro della sensibilità/vulnerabilità nei confronti degli altri: più questo incontro viene vissuto come svalutante e negativo, più queste persone hanno bisogno di sedare queste emozioni distruttive con il senso di sazietà. Vale la pena rifletterci.

 

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