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Spesso la gente comune ha una visione confusa della professione dello psicologo e non è sicura di cosa facciamo poi davvero. LA GENTE HA RAGIONE! SIAMO NOI PSICOLOGI A NON FAR CAPIRE CHE COSA FACCIAMO!!! Spesso siamo così concentrati sul nostro lavoro e sui processi che ne determinano l’esito, che pensiamo che basti questo: lavorare e farlo al meglio. Ma non è così. NOI NON LAVORIAMO PER NOI, NOI LAVORIAMO PER LE PERSONE, CON LE PERSONE. QUINDI È ESSENZIALE ASSICURARSI CHE ESSE ABBIANO UN’IDEA CHIARA DI CHI SIAMO E COSA POSSIAMO FARE PER LORO. 

E’ stato così che a Perugia, durante il primo congresso organizzato dal movimento  PdS – Psicologi dello Sport - nel Marzo del 2016, nel riflettere sulle metafore circa il nostro lavoro, in maniera spontanea, ispirata ed efficace, ho pensato che NOI PRODUCIAMO PROGRESSI. Mi è sembrato un modo così calzante e onesto di spiegare di cosa mi occupo e qual è il prodotto finito del mio lavoro! La Ferrero produce dolciumi, il panettiere sforna pane e derivati, il falegname crea manufatti in legno … e io fabbrico progressi!

CHE SI INTENDE, ALLORA, PER PROGRESSI? I progressi che induco sono da intendere su più fronti, dall’incremento del benessere interiore e relazionale, della fiducia in sé e nella vita, della intraprendenza e progettualità, al superamento della paura pre-gara, all’incremento della determinazione e della concentrazione su un obiettivo stabilito, al miglioramento di un qualsiasi aspetto, circoscritto ma importante, attinente allo sport o a qualsiasi altro ambito.

Si capisce allora come mai buona parte di chi svolge questa professione ha il limite di essere tutta concentrata su ciò che c’è da fare per farlo al meglio, da non occuparsi di comunicarlo al mondo: C’E’ BISOGNO DI SAPIENZA E DEDIZIONE QUANDO SI LAVORA CON LE PERSONE. MA C’È ANCHE BISOGNO DI ARRIVARE ALLA GENTE, perché è questa che ci permette di fare questo bellissimo lavoro e di crescere, progredire appunto, insieme a lei. Spesso si ha paura di entrare in contatto con questa professione perché la si associa a scenari tetri legati alla “pazzia” e non si ritiene, giustamente, che la propria situazione o problematica sia minimamente associabile a tale condizione. Ecco perché è nostro imprescindibile dover spiegare che LA PSICOLOGIA PENSA POSITIVO E AGISCE ALTRETTANTO, CATALIZZANDO LE RISORSE CHE L’INDIVIDUO HA, MA NON SA DI AVERE.

Ognuno di noi può essere artefice del proprio miglioramento, se solo lo vuole davvero e non esita a cercare “alleati” che possano facilitargli la riuscita di questa impresa.

Quindi a chi ha avuto la pazienza di leggere fino a qui, non rimane che porgere con umiltà una domanda diretta: SEI SICURO DI AVER GIA’ TIRATO FUORI TUTTO IL TUO POTENZIALE????

 

Dott. ssa Giovanna Susca