Lo Psicologo di base nello studio del Medico di Medicina Generale

Luigi Solano

E' noto dalla letteratura che le richieste che giungono al Medico di Base, per quanto in genere espresse in forma di sintomi fisici, nascano molto spesso da problemi che necessitano di un approccio olistico, bio-psico-sociale. La progressiva differenziazione tra medicina e psicologia rende piuttosto problematica una collaborazione attuata mediante invio allo psicologo, sia in termini di quali pazienti vengono inviati che delle modalità di invio. L'accettazione della proposta da parte del paziente appare comunque problematica, nel momento che il contatto con uno psicologo, diversamente da quello con un medico, viene tuttora considerato socialmente come pertinente solo ad una particolare categoria di persone, e oggetto di forte stigmatizzazione.
Una possibile soluzione ai problemi sopra indicati è stata proposta e attuata in un'esperienza portata avanti dalla Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute dell'Università di Roma "Sapienza", mediante inserimento di uno psicologo, che possiamo definire "di base" nello studio del Medico di Medicina Generale, nel consueto orario di ambulatorio, in compresenza con il medico. Questa pratica permette di realizzare un approccio olistico al disagio presentato, senza la necessità di una richiesta specifica da parte del paziente. In un piccolo numero di casi, viene proposto ed attuato un approfondimento più formale con lo Psicologo in tempi e spazi separati. I casi vengono comunque sempre discussi tra i due professionisti.
Ogni due settimane si svolge una riunione di discussione dei casi e dell'insieme dell'esperienza, coordinata da un docente della Scuola.
Finora l'esperienza, che dura da 12 anni, ha coinvolto 12 studi medici a Roma e città limitrofe e 14 psicologi specializzandi, per 3 anni ciascuno; ha mostrato di essere del tutto fattibile, pur richiedendo un certo periodo di "rodaggio " tra le due figure professionali. I pazienti hanno accolto con molto favore la presenza dello psicologo e, come era da attendersi, questa ha favorito la loro spontanea adozione di un approccio molto più ampio al proprio disagio.
Verranno presentate delle vignette cliniche che illustrano vari aspetti dell'esperienza. In 2 casi in cui è stato possibile conoscere la spesa farmaceutica relativa allo studio medico prima e dopo l'ingresso dello psicologo si è calcolato un risparmio del 17%, (75.000 euro in un anno) in un altro del 14% (55.000 euro in un anno).
E' ipotizzabile un risparmio analogo se non superiore sulla spesa per indagini strumentali e ricoveri ospedalieri. L'esperienza si pone quindi come possibile modello per una sperimentazione più estesa a livello delle ASL e delle Regioni, con la possibilità di verifiche più ampie sul piano dell'efficacia e del risparmio di spesa ottenibile. Si incrocia, in questo momento storico, con l'esigenza sentita da più parti dell'istituzione della figura dello Psicologo di Base, per la quale potrebbe costituire una collocazione strategica.

allegato : "Solano 2010"

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